Primo si alla Camera sul disegno di legge che previene il rischio di abusi sulle persone deboli (Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale). Il testo sulla videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani e disabili, adesso passa al Senato.
La legge autorizza la parziale compressione della privacy dei dipendenti e degli ospiti di tali strutture con l’obiettivo di prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica. Ma c’è anche una delega al governo per la formazione del personale.
Art. 1.(Finalità)1. La presente legge, fermi restando il patto di corresponsabilità educativa e la presa in carico degli anziani e delle persone con disabilità, ha la finalità di prevenire e contrastare, in ambito pubblico e privato, condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità, a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno, nonché di disciplinare la raccolta di dati utilizzabili a fini probatori in sede di accertamento di tali condotte.
Nelle strutture potranno essere installati sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, le cui immagini saranno cifrate, al momento dell’acquisizione all’interno delle telecamere, con modalità atte a garantire la sicurezza dei dati trattati e la loro protezione da accessi abusivi.
Rimane vietato nelle strutture l’utilizzo di webcam.
La presenza dei sistemi dovrà essere adeguatamente segnalata a tutti i soggetti che accedono all’area videosorvegliata. Gli utenti e il personale delle strutture avranno diritto a una informativa sulla raccolta delle registrazioni dei sistemi, sulla loro conservazione nonché sulle modalità e sulle condizioni per accedervi.
In caso di reato sarà solo la polizia o un pubblico ministero a visionarle. Non potranno essere viste da nessun altro, neppure dal personale della scuola.
I costi degli impianti di videosorveglianza saranno a carico delle strutture che li installeranno, a tutela dei soggetti più deboli e vulnerabili che accolgono.
I sistemi di videosorveglianza potranno essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero, laddove queste non siano costituite, dalle rappresentanze sindacali territoriali. In mancanza di accordo, potranno essere installati previa autorizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro o, in alternativa, della sede centrale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
L’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza sarà consentito nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18, e previo consenso degli interessati o di chi legalmente li rappresenta.
Dopo il voto del Senato, spetterà al Governo l’adozione, entro un anno dall’entrata in vigore, di un decreto legislativo che definisca le modalità per valutare le attitudini e la preparazione del personale, socio sanitario e docente, che ha il compito di educare e curare: per chi ricopre questi incarichi sono previste verifiche sia prima dell’assunzione dell’incarico sia periodiche.