“Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito dei dati personali in danno di minorenni, nonché la diffusione di contenuti online il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo“, ecco la prima definizione di cyberbullismo.
La Camera dei deputati, nella seduta del 17 maggio 2017, ha approvato in via definitiva e senza ulteriori modifiche la proposta di legge, volta alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del cyberbullismo, con 432 favorevoli e 1 solo astenuto.
Il provvedimento introduce per la prima volta nell’ordinamento legislativo la definizione stessa di cyberbullismo, dà la possibilità anche ai minori, dai 14 anni in su, di denunciare una violenza subita per via telematica (al di sotto di questa soglia, sarà necessario l’intervento dei genitori) e riserva fondi e un tavolo tecnico governativo alla lotta e prevenzione del fenomeno.
E’ prevista la designazione, in ogni istituto scolastico, di un docente con funzioni di referente per le iniziative contro il cyberbullismo che dovrà collaborare con le Forze di polizia, e con le associazioni e con i centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.
Viene applicata la disciplina sull‘ammonimento del questore, mutuata da quella dello stalking, anche al cyberbullismo: fino a quando non sia stata proposta querela o presentata denuncia per i reati di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali commessi, mediante Internet, da minorenni ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne, il questore – assunte se necessario informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti – potrà convocare il minore responsabile (insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale), ammonendolo oralmente ed invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge.
Il Presidente dell’Autorità Garante Privacy, Antonello Soro ha dichiarato: “L’approvazione definitiva del ddl sul cyberbullismo è un risultato importante e atteso da tempo. Particolarmente positiva è la scelta di coniugare approccio preventivo e riparatorio, grazie alla promozione dell’educazione digitale e alla specifica procedura di rimozione dei contenuti lesivi della dignità del minore.
L’Autorità si impegnerà a svolgere – con la responsabilità che a tale alto compito si addice – l’importante funzione di garanzia assegnatale dalla legge anche in questo contesto. E’ infatti fondamentale garantire la tutela di una generazione tanto più iperconnessa quanto più fragile, se non adeguatamente responsabilizzata rispetto all’uso della rete.
Confidiamo che ai nuovi compiti corrispondano nuove indispensabili risorse umane“.